la Food and Drug Administration (FDA) statunitense valuta l’approvazione all’uso clinico di alcuni nuovi farmaci per il trattamento della degenerazione maculare secca o atrofia geografica (GA).
SYFOVRE – (farmaco Pegcetacoplan) di Apellis e Izervay – Zimura ( farmaco avacincaptad pegol) della società Astellas sono in procinto di essere utilizzabili in USA. La casa farmaceutica giapponese ha acquisito il trattamento grazie all’acquisto di Iveric Bio, recentemente completato per circa 5,9 miliardi di dollari.
I farmaci cercano di inibire all’interno della retina alcuni fattori del complemento, fra cui C5, che si pensa siano al centro dello sviluppo dei fenomeni di degenerazione maculare.
La terapia è effettuata anche in questo caso mediante iniezioni intraoculari periodiche.
Siamo già a conoscenza da anni di un altro tipo di iniezioni intraoculari per la degenerazione maculare “umida”. La degenerazione umida o neovascolare è una complicanza della degenerazione maculare secca, che si verifica nel 25-30% dei casi. E’ determinata dallo sviluppo di gavoccioli di capillari anomali sotto la macula, che sanguinano e cicatrizzano distruggendo il tessuto. I farmaci anti-VEGF ( Avastin, Lucentis, Eylea, Faricizumab ed altri) bloccano l’evoluzione dei capillari.
Adesso la nuova classe di farmaci si vuole indirizzare al fenomeno di base della degenerazione maculare, quella atrofica o geografica.
Intanto,l’Agenzia Europea dei Medicinali EMA – sta esaminando analoga domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per SYFOVRE, con una decisione prevista per i prossimi mesi. Ma la strada per la disponibilità effettiva in Italia non è ancora breve. Dopo EMA europea, ci sarà il passaggio attraverso AIFA , l’agenzia italiana del farmaco e le possibili limitazioni di impiego che potrebbero essere imposte a livello di erogazione nel servizio pubblico.
L’atrofia geografica, manifestazione più frequente della degenerazione maculare legata all’età, colpisce milioni di persone nel mondo e porta alla perdita progressiva e irreversibile della vista centrale. E’ una patologia causata dalla scomparsa dello strato di epitelio pigmentato retinico (EPR), che nutrono e consentono il funzionamento dei fotorecettori, cioè le cellule principali responsabili della visione presenti nella macula.
La perdita della vista causata dalla GA compromette gravemente l’indipendenza e la qualità della vita, rendendo prima difficile poi impossibile, lettura, scrittura, visione della TV, cucinare e via dicendo. Uscire da soli per una passeggiata può essere un problema.
Si conserva spesso almeno la possibilità di autonomia di movimento e gestione di sé in ambiente casalingo.
Negli occhi affetti da GA, i fotorecettori, cioè le cellule fotosensibili, degenerano e smettono di funzionare nella parte centrale della retina (macula) che fornisce la visione distinta delle cose. Questo danno inizia come di piccole zone che si ampliano fino a distruggere tutta la macula.
In fase precoce si avvertono incertezze nella lettura o nei dettagli delle immagini. Poi la vista si fa più indistinta e slavata. Alla fine, quando la malattia progredisce a stadi avanzati, le attività diventano impossibili.
La causa dell’AG è multifattoriale, con numerosi fattori di rischio ambientali, ma soprattutto genetici. Si nasce con una predisposizione più o meno marcata al “degrado precoce” delle cellule visive negli anni della senilità.
Nel complesso gioco delle centinaia di molecole coinvolte nel funzionamento cellulare e nei processi visivi, i processi che includono le numerose molecole del complemento vengono considerate una parte importante che gioca un ruolo fondamentale. Le fasi della cascata del complemento sono state il principale target degli studi.
L’analisi di un anno di terapia ha mostrato una riduzione significativa della crescita di atrofia retinica con terapia di inibitore del complemento rispetto a nessun trattamento.
Un po’ di cautela per il momento non guasta, perché gli effetti visivi dell’efficacia si verificano, ma sono meno eclatanti. Presumibilmente non tutti i casi si avvantaggiano del trattamento e dovranno essere selezionate le tipologie di quadri clinici più responsivi al trattamento.
Diagnosi
OCT , angio-OCT, autofluorescenza sono i principali esami diagnostici, agevoli, rapidi e diffusi ovunque.
Il test di Amsler è un modo di fare controlli a casa molto sensibile e precoce.
Con gli occhiali per vicino, un occhio per volta, si guarda per circa 40 secondi il punto centrale nero di un reticolo. I danni maculari appariranno come una distorsione delle righe o una zona di mancanza/appannamento. Scaricare e stampare il test da internet è facilissimo. Ma non tutti i giorni, evitiamo l’incubo !
Se l’oculista ha detto che siamo a rischio perché c’è già qualche piccola alterazione retinica, ogni due o tre settimane è un buon compromesso.
Se c’è qualche anomalia, non aspettare ! Vai a fare un controllo .