C’è una strada che va dagli occhi al cuore senza passare per l’intelletto.
Gilbert Keith Chesterton
quando non c’era la fotografia. Le miniature diffuse in epoca georgiana (Giorgio V) che ritraevano solo un occhio di una persona amata o cara, per lo più irriconoscibile e quindi protezione di anonimato, chiuse in un ciondolo da portare con sé o conservare gelosamente.
queste miniature divennero molto diffuse e assunsero un significato romantico per coppie separate, amanti clandestini e proibiti. Si trattava di riproduzioni di occhi ad acquerello su avorio o porcellana, spesso incorniciati con perle e gemme preziose. I proprietari li indossavano sul petto come spille, oppure come pendenti, anelli e bracciali. Un esemplare è stato ritrovato incastonato addirittura in una custodia per stuzzicadenti.
Simbolo religioso, massonico, psicologico, il potere dello sguardo, da sempre, è portatore di una relazione più intensa.
Rappresentando solo gli sguardi, gli unici, in teoria, a sapere l’identità dell’amate erano il proprietario e la persona raffigurata. Questo tutelava con discrezione e sosteneva la complicità tra le parti. Si creava così un gioco anche erotico, in un’epoca in cui le relazioni tra le persone erano regolamentate in modo rigido. Lo sguardo dell’amante su di sé era un pegno d’amore reciproco che sfidava la morale pubblica, senza dare scandalo.
Questi pendenti diventano moda in Inghilterra tra il 1790 e il 1820. Già Nel 1785 lo scrittore Horace Walpole deplorava la sfrontatezza di questa moda importata in Inghilterra da chi faceva il Gran Tour. È indubbio però che sia stato l’esempio di una celebrità, il principe del Galles, futuro Giorgio V, a diffondere questa moda. Sono provati degli esemplari di lover’s eyes in Francia già dodici anni prima che l’esempio del principe ne facesse un “trendsetter”. Fra i più fami miniaturisti Richard Cosway e George Engleheart realizzarono alcuni dei primi pezzi.
vedova con sei anni più di lui e cattolica. Il matrimonio fuori delle consuetudini e il romanticismo erano disapprovati dalla corte. L’Act of Settlement del 1701, poi, non consentiva all’erede al trono di Inghilterra di prendere in moglie una cattolica. Maria si esiliò per essere dimenticata. Ma Giorgio non demorse, un miniaturista dipinse un solo l’occhio per preservare l’anonimato e il decoro e glielo invio con la proposta di matrimonio. La coppia celebrò un matrimonio nel dicembre 1785, ma tutti sapevano che non era valido per il Royal Marriages Act, poiché non approvato da Giorgio III. Questo è considerato l’evento che ha portato gli occhi degli innamorati a diventare di moda, apparendo tra il 1790 e il 1820 nelle corti e nelle famiglie benestanti di Inghilterra, Russia, Francia e, più raramente, America. Si dice che la miniatura dell’occhio di Maria fosse indossata da Giorgio IV nascosta sotto il bavero.
è stato coniato dall’antiquaria americana Edith Weber due secoli dopo. In origine venivano chiamati eye miniatures.
Le miniature degli occhi o gli occhi degli amanti erano miniature georgiane, normalmente acquerellate su avorio, raffiguranti l’occhio o gli occhi di un coniuge, di una persona cara o di un bambino. Le eye miniatures erano in primis messaggi e non venivano utilizzate solo dagli amanti, ma diffuse in altre relazioni affettive.
Ritratto del re Carlo I su un anello di lutto
Un raro ciondolo con l’occhio di Carlo I è datato 30 gennaio 1649, il giorno della sua decapitazione.
Divenne poi uso indossare miniature degli occhi dei propri cari, anche defunti e venivano spesso indossati come bracciali, spille, pendenti o anelli con cornici decorate. A volte contenevano ciocche di capelli per accentuare ulteriormente il sentimentalismo del pezzo. Anche i materiali impiegati nel confezionamento portavano un significato; l’onice la perdita, il corallo la passione, il diamante durata del sentimento.
La moda declinò dopo il secondo decennio dell’800, ma continuò in tono minore. La pittrice Mary Helen Carlisle dipingeva lover’s eye, e non volle mai rivelare di chi fossero gli occhi in quanto non destinate ai mariti.
Nan & David Skier – Oculista
Oggi rimangono al mondo meno di un migliaio di Lover’s Eye.
I coniugi Nan e David Skier sono i più grandi collezionisti al mondo
Skier è un Oculista dell’Alabama.
L’Occhio del Tempo Platino, Rubino, Diamanti. Salvador Dali, 1949
“Voi che per li occhi mi passaste ’l core”.
Guido Cavalcanti