Gli schermi, i monitor, i video, le interfacce visive di ogni tipo sono parte della vita quotidiana di tutti e per molti anche il “ferro del mestiere”, insieme alla tastiera.
La distanza ottimale di lavoro dipende dalla grandezza dei caratteri che abbiamo impostato, dalle nostre abitudini, e anche dalla lunghezza delle nostre braccia.
La leggibilità ottimale è generalmente considerata corrispondente ad una grandezza di carattere di 3,7 mm con distanza di 60 cm dagli occhi.
La maggior parte delle persone tiene tra i 55 e i 65 cm fra il viso e lo schermo.
A meno di 50 cm si avverte una maggiore stanchezza nelle applicazioni prolungate.
Se avete spazio di lavoro, la scelta cade tra 19 e 24 pollici. Se volete un portatile, e ci dovete lavorare di frequente durante il giorno, un 15 o 16 pollici è la scelta più frequente.
Sempre e comunque antiriflesso !
Evitiamo di guardare per ore film e serie TV sullo smartphone, che tra l’altro si utilizzano a distanze ravvicinate – può essere particolarmente dannosa.
Girevole, inclinabile, sollevabile sono tre caratteristiche che ormai oggi tutti gli schermi possiedono, ma ricordiamoci di verificarle prima di acquistare.
Errore comune, soprattutto in passato, ma non solo, era di tenere il monitor molto alto, al di sopra della linea degli occhi.
Per una visione meno faticosa la parte superiore del monitor va posta all’altezza o leggermente al di sotto del livello degli occhi. Dobbiamo consentirci di guardare verso il basso con un’angolazione di 10-15 gradi, per vedere il centro dello schermo.
Idealmente lo schermo è perpendicolare alla nostra linea di visione, cioè “parallelo” alla nostra faccia. Alla lunga anche la schiena, le spalle e il collo ci ringrazieranno.
Nel caso ci siano riflessi indesiderati, una leggera modifica dell’inclinazione dello schermo dovrebbe risolvere il problema. Se questo non dovesse essere sufficiente, cambiamo la posizione dello schermo sulla scrivania o addirittura spostiamola.
Se tutte queste precauzioni dovessero risultare insufficienti, utilizzare un filtro anti-riverbero di qualità
Contrasto e luminosità seguono il nostro comfort. Un alto contrasto, unito ad una minore luminosità, rappresenta in genere la combinazione meno affaticante.
Poiché l’accumulo di sporco è graduale e quindi spesso trascurato, non dimenticare di pulire lo schermo ad intervalli regolari.
L’illuminazione dell’ambiente deve consentire una facile lettura dei documenti e delle mascherine della tastiera, senza abbagliare.
Che dire degli orridi e dannosi tubi al neon ! Oggi gli stessi inadeguati criteri di illuminazione sono
purtroppo applicati quasi ovunque, dimenticando che il comfort di lavoro significa meno stress .
I livelli consigliati sono di non tenere troppo luminoso. L’eccessiva luce ambiente abbaglia.
I valori al di sopra di 1000 lux sono considerati sfavorevoli. Meglio valori compresi tra 300 e 500 lux.
Inoltre, vi consigliamo sempre di posizionare lo schermo in modo tale che non sia di fronte o di spalle ad un’ampia finestra senza tende. Meglio essere laterali ad una fonte di luce.
La forte luminosità solare o anche quella di un cielo nuvoloso chiaro da una grande finestra interferiscono con la visibilità del monitor, riducendone il contrasto.
Se per un compito particolare è necessaria più luce, utilizzare una lampada da scrivania, piuttosto che aumentare l’illuminazione generale a soffitto.
Eliminate anche le ombre che si creano su alcune zone del piano di lavoro, che sforzano inutilmente la visione. Il piano di lavoro dovrebbe essere illuminato uniformemente da un livello equilibrato di luce. No alle scrivanie bianche riflettenti.
Gli sfondi migliori per lo schermo sono quelli di colori tendenzialmente uniformi, non troppo scuri o troppo chiari e opachi. Le immagini di isole del Pacifico o di panorami meravigliosi confondono e costringono a cercare le icone che si nascondo fra palme, mare ed altro .
Verrebbe da dire la più alta che il vostro pc o portatile è in grado di fornire. La risoluzione elevata aiuta contrasto visivo e leggibilità e riduce la fatica.
Quando si aumenta la risoluzione, le icone diventano più piccole. Gli utenti non-digitali reagiscono tornando ad una bassa risoluzione del desktop, invece di effettuare una regolazione completa di tutti i parametri.
Utilizzare degli occhiali “riposanti” dotati di lenti con uno speciale filtro che protegge dalla luce blu, progettati proprio per chi deve passare molto tempo davanti uno schermo. Questi occhiali sono capaci di ridurre l’abbagliamento e migliorare il contrasto garantendo un naturale benessere visivo.
Tutte le fonti luminose emettono luce che contiene vari colori e dalla combinazione delle quantità di colore dipende il colore complessivo della luce. In ogni negozio possiamo scegliere lampadine calde o fredde, ad esempio. Lo spettro di colori di luce che la nostra retina riesce a percepire si chiama spettro visibile e va dal “blu” al “rosso” con “infinite” sfumature di passaggio. All’estremo del colore blu e nella banda ultravioletto, la luce ha la maggiore energia, che è deleteria per gli occhi e ci procura una sensazione di abbagliamento. Tanta luce blu danneggia la superficie corneale (ricordiamo che i saldatori si devono proteggere !), il cristallino (accelera la cataratta) e la retina.
Gli schermi dei LED e le fonti luminose a LED (lampadine) emettono più luce blu della tecnologia di un tempo. Nessun allarme, sono effetti cumulativi negli anni.
Poiché gli schermi a LED sono una componente ineliminabile della nostra vista lavorativa, bisogna controbilanciare le eccessive emissioni e lavorare meglio.
Ovunque sono ormai disponibili occhiali che filtrano la banda blu emessa dagli schermi. E per chi ha un difetto di vista o è presbite, sono abbinabili alle diottrie per vicino.
Con un modesto investimento economico avrete colori meno fastidiosi e abbaglianti, più “pastello” e vi stancherete meno.
Ci sono anche programmi che modulano gli schermi in modo che siano meno fastidiosi.
Il lavoro prolungato al computer comporta una fatica oculare che viene aggravata da difetti di vista o da occhiali non adatti, molto più frequenti di quanto si possa pensare.
E visto che allo schermo ci si passano ore, le piccole inadeguatezze diventano impedimenti.
E ci sono anche i non pochi che evitano coscientemente una visita per non sentirsi consigliare l’occhiale.
Le pause non sono un lusso, sono una necessità. Per chi lavora tanto e di continuo al monitor, staccandosi poco o niente dalla scrivania, è una buona idea effettuare pause brevi e frequenti, almeno cinque minuti ogni 30-40 minuti.
Dopo aver intensamente composto un lungo documento, gli occhi sono stanchi e ce lo comunicano con fastidio, pesantezza, bruciore o rossore. Ascoltiamoli e fermiamoci.
Non è complesso,
basta un po’ di attenzione
e un buon Oculista