Restituire la vista con un trapianto d’organo è un’ambizione irrealizzabile. O forse no. Un case report pubblicato su JAMA Ophtalmology alimenta infatti qualche speranza. Secondo uno studio del 2020, nel mondo ci siano poco meno di 50 milioni di persone cieche, circa 110.000 delle quali vivono in Italia (dati Istat)
Una persona di 46 anni ha perso la metà sinistra del volto a causa di una una lesione elettrica ad alta tensione. Le cure prestate inizialmente non erano state sufficienti a consentire un ritorno alla vita quotidiana. La contrattura della pelle e dei muscoli facciali, la atrofia dei tessuti con riduzione della metà sinistra del volto e la distruzione delle narici contribuivano, infatti, a una condizione altamente invalidante.
Il paziente si è quindi rivolto al centro per l’Allotrapianto Composito Vascolare (VCA) della New York University Langone Health dove è stato sottoposto a trapianto di faccia e occhio intero (globo oculare, nervo ottico, muscoli extraoculari e tessuti adiacenti) con un intervento durato 21 ore. I chirurghi hanno usato una strumentazione chirurgica e una tecnica di microchirurgia appositamente messa a punto per quest’intervento, somministrando poi una terapia immunosoppressiva standard per evitare il rigetto.
Un comunicato stampa del NYU Langone Health e un articolo pubblicato sul Journal of the American Medical Association riportano i risultati a un anno del primo trapianto di occhi interi al mondo combinato con un trapianto parziale di faccia. Tra i risultati a un anno, l’occhio del donatore ha mantenuto una pressione normale e ha ottenuto un flusso sanguigno sostenuto. Il paziente non ha acquisito la vista nell’occhio trapiantato, ma si legge che è stata rilevata una risposta delle cellule visive, il che indica che i bastoncelli e i coni della retina sono sopravvissuti alla procedura di trapianto. Il paziente, tuttavia, non percepisce la luce attraverso il trapianto e questo è dovuto alla mancata ricostruzione del nervo ottico. Il paziente, nel comunicato stampa, ha dichiarato che, pur non potendo vedere attraverso il trapianto, sente di aver riacquistato la qualità della vita.
Gli autori dell’articolo concludono che il trapianto dimostra “la sopravvivenza dell’allotrapianto, compresa la sopravvivenza dell’innesto senza rigetto e le misurazioni elettroretinografiche che indicano la risposta della retina agli stimoli luminosi. Questi dati evidenziano il potenziale dell’allotrapianto clinico per la perdita del globo”.
In definitiva, mentre questo caso rappresenta un grande progresso nella scienza e potrebbe portare a nuovi e più avanzati trattamenti in futuro, al momento il trapianto di un intero occhio è ancora una procedura sperimentale e non è ancora possibile restituire totalmente la vista con un trapianto di organo. Tuttavia, questo caso apre la strada a ulteriori studi e approfondimenti nella speranza di poter un giorno sviluppare un metodo per restituire la vista con un trapianto di occhio.