Maculopatia diagnosi e trattamento

Il termine maculopatia identifica qualsiasi malattia che colpisce la macula, la zona della retina che serve alla visione centrale distinta (consente di riconoscere i volti, di leggere, di guidare, ecc.).

Descrizione

Al centro della macula – che si trova a sua volta al centro della retina – c’è la fovea: si tratta di una depressione retinica dove si trova la foveola, la zona centrale più sottile in cui sono presenti solo i coni: si tratta dei fotorecettori – ossia di cellule in grado di trasformare i segnali luminosi in impulsi elettrochimici – responsabili della visione centrale e della percezione dei colori (a differenza dei bastoncelli, utilizzati per la visione notturna, abbondanti nella periferia retinica).

Come in tutte le patologie degenerative, anche per la maculopatia non è possibile identificare una vera e propria causa, mentre si riconoscono alcuni fattori di rischio, ossia caratteristiche fisiche, oculari e sistemiche o comportamentali, che aumentano le probabilità di andare incontro alla malattia.

Fra i fattori di rischio maggiori:

• Età

• Fumo di sigaretta

• Familiarità per degenerazione maculare correlata all’età

• Ipertensione arteriosa e malattie cardio-vascolari

• Obesità

I principali sintomi della maculopatia sono:

• distorsione delle immagini (metamorfopsie), per cui gli oggetti appaiono deformati e/o rimpiccioliti.
• macchia di “non visione” centrale, se viene interessata la parte centrale della macula (fovea). In questo caso, ad esempio, osservando un volto si vedrebbero solo le orecchie ma non le espressioni, gli occhi e la bocca.

La diagnosi di maculopatia si basa su una visita oculistica approfondita con esame del fondo dell’Occhio. Per accertare la causa ed il tipo di maculopatia sono utili alcuni esami strumentali quali: Tomografia a Coerenza Ottica (OCT), Fluorangiografia, Angiografia con verde indocianina. Tuttavia, l’esame più importante è l’OCT anche nella nuova versione detto Angio OCT. Anche Il test di Amsler è utile per monitorare la propria visione.

Si possono distinguere diverse forme di maculopatia:

1. Maculopatia Senile o degenerazione maculare legata all’età: la forma più frequente insorge di solito dopo i sessanta anni di età
2. Maculopatia Miopica tipica di chi soffre di Miopia superiore alle dieci diottrie
3. Maculopatia Diabetica di solito compare dopo circa 5-10 anni dalla diagnosi di diabete
4. Pucker Maculare, Foro Maculare e Maculopatia a Cellophane. Più frequente con l’avanzare dell’età guarisce con un intervento
5. Maculopatia dopo Trombosi Venosa. Spesso associata a malattie sistemiche
6. Maculoptia Ereditaria o Genetica. Diverse tra loro ma di solito esordiscono tutte in giovane età

Intervento

La cura migliore della maculopatia dipende dalla sua forma (Secca o Umida) e dalla sua causa.

In caso di Maculopatia Essudativasi deve intervenire il prima possibile.

La maculopatia essudativa o umida è il risultato di neovasi che crescono all’interno della macula.

Da questi vasi neoformati e malformati fuoriesce del liquidoche si accumula all’interno della macula o sotto la macula causando edema maculare e distorsione delle immagini. E’ importante che il liquido tipico della forma essudativa si asciughi il prima possibile. Più tempo la macula rimane edematosa minore sarà la sua capacità visiva.

Esistono diverse Terapie di provata efficacia:

1. Iniezioni Intravitreali
2. Fotocoagulazione Laser
3. Laser Giallo Micropulsato
4. Terapia Fotodinamica
5. EyeMax la Nuova Terapia
6. Vitrectomia

La maculopatia senile secca è caratterizzata da una progressiva e lenta atrofia della macula.

La causa è generalmente una ossidazione e infiammazione cronica della macula mediata da un fattore infiammatorio chiamato complemento. Oggi esistono diverse terapie per la forma Secca con il duplice obiettivo di rallentare la progressione della malattia e migliorare la vista.

Utili per fermare la maculopatia sono:

1. Integratori alimentari a base di Supplementi vitaminici antiossidanti: vit C, vit E, vit B, selenio, zinco, luteina, zeaxantina.
2. Dieta ricca di antiossidanti, carotenoidi e acidi grassi poliinsaturi, come frutta e verdura colorata (arance, kiwi, fragole, mirtilli, frutti di bosco, carote, zucca, spinaci) pesce e olio di oliva.
3. Laser 2RT
4. Farmaci inibitori della cascata infiammatoria promossa dal Complemento (su questa classe di farmaci si concentra gran parte della ricerca oggi per esempio: Lampalizumab, Zimura ed Elucizumab tutti anticorpi monoclonali contro il fattore 5 del Complemento).
5. Doxiciclina a basso dosaggio – in corso un trial clinico con Oracea negli USA
6. Terapia Genica
7. Infine gli occhiali da sole che taglino le lunghezze d’onda inferiori ai 500 nm, cioè una parte del blu visibile e tutte le radiazioni ultraviolette (A e B).

Post operatorio


Per quanto rapido, il decorso postoperatorio è legato al tipo di sostanza utilizzata per il tamponamento della retina (aria, gas, silicone) che si associano a posizionamento della testa e del bubo oculare. Per quanto riguarda la terapia pre e postoperatoria vengono seguite tutte le prescrizioni utilizzate per l’intervento di distacco di retina. Anche il recupero visivo è legato allo stadio ed al grado della malattia di base e non sempre il successo anatomico e chirurgico è compatibile con il miglioramento funzionale.

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