Comunemente usata come immunomodulatore antireumatico e dermatologico.
Il nome commerciale più noto è Plaquenil.
Impiegata nel trattamento di varie malattie reumatiche, es. il lupus eritematoso sistemico (LES), l’artrite reumatoide.
L’HCQ è generalmente ben tollerata e con un buon margine di sicurezza.
Tuttavia, un evento avverso relativamente raro ma importante è la sua tossicità oculare.
La forma peggiore è la maculopatia, che può progredire fino a causare deficit visivo, anche grave.
La tossicità maculare da idrossiclorochina è irreversibile, ma se diagnosticata precocemente, dopo l’interruzione del farmaco, la sua progressione è lieve e limitata. Gli studi indicano una percentuale di circa lo 0,68% dei pazienti in trattamento.
I sintomi oculari della maculopatia
Offuscamento e calo della visione centrale e della visione notturna.
Il deposito di quantità rilevanti nella cornea può provocare aloni e abbagliamento.
L’idrossiclorochina si lega alla melanina nell’epitelio pigmentato retinico, lo strato nutritivo sottostante. Questo legame innesca una serie di reazioni cellulari che portano a perdita irreversibile dei fotorecettori e atrofia dell’epitelio pigmentato. La HCQ ha una lunga durata nel corpo e richiede circa sei mesi per essere completamente eliminata. Si accumula nelle cellule adipose.
Per questo la tossicità può continuare anche dopo l’interruzione del farmaco.
Nella cornea (la lente anteriore dell’occhio) il farmaco si deposita alla base delle cellule superficiali e viene riassorbito alla sospensione del farmaco.
Per limitare al minimo il rischio di lesioni retiniche, le linee guida raccomandano di mantenere il dosaggio al disotto dei 5 mg/kg di peso reale (350 mg per una persona di 70 kg reali ) corporeo al giorno o inferiore
Se si rispetta la dose quotidiana, il secondo più importante parametro di probabilità di tossicità è la durata dell’uso (dose cumulativa). Il rischio complessivo di tossicità retinica era aumentato nei pazienti che avevano assunto HCQ per più di 5 anni e una durata di assunzione di HCQ per 10 anni lo moltiplica per 3.
Una dose giornaliera > 5 mg/kg di peso corporeo aumenta di circa 5 volte le probabilità di sviluppare retinopatia .
Il rispetto del dosaggio di 5 mg ogni chilo di peso del paziente riduce il rischio al minimo.
Aumento del Rischio |
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Dosaggio Quotidiano |
Maggiore di 5 mg/ kg di peso |
Durata di uso |
Maggiore di 5 anni |
Malattie renali |
Filtrazione glomerulare ridotta |
Altri Farmaci in uso |
Tamoxifene |
Malattie della Macula |
Possono aumentare la suscettibilità e ridurre la possibilità di diagnosi |
Poiché il rischio oltre alla dose, è legato al tempo di terapia, è bene eseguire un controllo se possibile ogni 10-12 mesi.
Più lunga la terapia, più frequenti gli esami di screening.
OCT Le frecce indicano le zone di danno da idrossiclorochina
Tomografia a coerenza ottica (SD-OCT) esame oggi di facile esecuzione
Autofluorescenza
Autofluorescenza.
Esame che si esegue insieme all’OCT con lo stesso strumento.
Consiste in una rilevazione con filtri / onde luminose particolari.
Campo visivo 10-2, mette in evidenza punti di riduzione della risposta allo stimolo luminoso.
Campo Visivo Con zone scure di danno di percezione
Elettroretinografia multifocale (mf-ERG) in caso di dubbi sulla presenza di fenomeni di alterazione della retina.
Sotto terapia con idrossiclorochina, ogni sintomo persistente di offuscamento visivo va esaminato dall’oculista !