Diagnosi e cura del Glaucoma

Il glaucoma è una malattia del nervo ottico nella quale si verifica una perdita caratteristica delle fibre, con incremento dell’escavazione della papilla ottica e riduzione del campo visivo.

Descrizione

E’ una malattia che colpisce il nervo ottico, causando danni permanenti alla vista. Nella maggior parte dei casi è dovuto a un aumento della pressione interna dell’occhio.

I danni rilevabili sono:

• riduzione del campo visivo (quantità di spazio che l’occhio riesce a inquadrare)
• alterazioni della papilla ottica.Il nervo ottico collega l’occhio al cervello permettendo all’immagine di essere percepita. La papilla ottica, visibile all’esame del fondo dell’occhio, é la porzione intraoculare del nervo ottico. Il campo visivo è l’insieme dello spazio percepito intorno all’occhio. L’evoluzione naturale della malattia, non trattata, é progressiva: il campo visivo si danneggia inizialmente nelle sue parti più periferiche, poi anche nella parte centrale, fino all’esito finale, la completa cecità. Infatti è fra le prime cause di cecità nel mondo, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.
Esistono diverse forme di glaucoma.

Le più frequenti sono tre:

• Glaucoma cronico (ad angolo aperto): E’ dovuto alla difficoltà del liquido di defluire dall’interno verso l’esterno dell’occhio, provocando un aumento della pressione oculare, ma mai in modo troppo elevato. Ci si accorge della malattia quando il danno al nervo ottico è avanzatissimo e ormai irreparabile, proprio perché è asintomatico.

• Glaucoma acuto (ad angolo chiuso): E’ dovuto a un’ostruzione totale delle vie di deflusso del liquido. Si manifesta in maniera improvvisa e imprevedibile. Insorge con un dolore violento spesso associato a nausea e vomito.

• Glaucoma congenito: E’ dovuto ad alterazioni o a malformazioni delle vie del deflusso del liquido. Si può manifestare già alla nascita o nei primi anni di vita. Pur essendo la forma più rara, è una delle cause più frequenti di ipovisione e cecità infantile.

Intervento

Per quanto riguarda la diagnosi, la prima visita prevede, oltre all’esame refrattivo per la prescrizione di lenti, l’esame del segmento anteriore dell’occhio e del fundus oculi:

• una tonometria per misurare la pressione intraoculare
• una pachimetria per misurare lo spessore della cornea
• una gonioscopia per distinguere tra i vati tipi di glaucoma

In seguito potrebbero essere prescritti:

• uno studio del campo visivo per valutare la sensibilità della retina
• una tomografia ottica a luce coerente (OCT)

Il glaucoma può essere trattato, almeno inizialmente con terapia medica farmacologica ovvero dei colliri.Nel momento in cui ciò non fosse sufficiente a ridurre la pressione oculare o il danno del campo visivo progredisca nonostante una riduzione della pressione si ricorre all’intervento chirurgico e in alcuni casi a trattamenti parachirurgici tramite laser.

I trattamenti chirurgici previsti sono:

• La trabeculectomia (è l’intervento standard per il glaucoma)
• La sclerectomia profonda (in pazienti che presentano già gravi alterazioni del campo visivo)
• L’endociclofotocoagulazione.
• La chirurgia della cataratta in casi particolari può essere sufficiente a ridurre la pressione oculare o può agevolare la esecuzione di un successivo intervento per glaucoma.

I possibili trattamenti parachirurgici sono:

• La ciclofotocoagulazione con laser a diodi
• L’iridotomia YAG laser
• L’ALT (trabeculoplastica argon laser)
• L’iridoplastica laser
• La goniopuntura laser
• L’argonlisi precoce delle suture del tassello sclerale.

Post operatorio


Il paziente deve iniziare le cure entro un paio d’ore dall’ intervento, iniziando a prendere le pillole e i colliri prescritti dal chirurgo. Il paziente non deve mai sospendere le cure (colliri o pillole) a meno che sia il chirurgo a dirlo; esse aiutano l’occhio operato a guarire meglio ed a prevenire complicazioni. In caso di dubbi sulla modalità della terapia da eseguire o sull’andamento del decorso postoperatorio, il paziente deve contattare uno dei componenti dell’equipe chirurgica.

Nelle prime ore dopo l’intervento è possibile che si presentino sensazioni di abbagliamento e/o fotofobia, alterazione dei colori, fastidio, dolore che non devono preoccupare ma che devono essere comunicate al medico che le prenderà in considerazione. l’occhio potrebbe risultare più o meno rosso e moderatamente dolente; c’è inoltre una sensazione di corpo estraneo (dovuto ai punti ed al taglio praticato) ed un certo fastidio alla luce. Anche la visione può non essere limpida, occorre attendere qualche giorno o qualche decina di giorni perché ritorni ai valori preoperatori. Le cure locali postoperatorie consistono nell’instillazione di gocce e nell’ applicazione di una protezione oculare secondo le modalità e per un periodo di tempo che le saranno spiegati dal suo chirurgo. È necessario, a volte, procedere all’asportazione dei fili di sutura (quando applicati durante l’intervento).

L’attività professionale, l’uso di macchine o di strumenti pericolosi, la guida dell’auto sono sconsigliati per un periodo di tempo di alcune settimane, che sarà meglio definito dal medico oculista. Nel periodo postoperatorio è necessario seguire accuratamente le terapie e le raccomandazioni del chirurgo. Può inoltre essere necessario eseguire una nuova procedura chirurgica per modulare il risultato ottenuto.

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